Come risolvere problemi SEO per aumentare il traffico sul sito web
Suggerimenti e trucchi per risolvere problemi SEO
Nel caso stiate cercando d’incrementare le vendite della vostra attivata o che il vostro marchio migliori nel settore di mercato, massimizzare la vostra campagna di marketing digitale è un ottimo modo iniziare.
Dopotutto, le aziende possono ottenere un ROI (Return on investment) più elevato dai loro blog e attività sui social media, di quanto non possano ricavare da una grande campagna di annunci pubblicitari.
Senza dubbio, la SEO ha un ruolo significativo in questo.
Risolvere problemi SEO per aumentare il traffico
Per diventare più competitivi, quindi riuscire a raggiungere una quota più elevata del pubblico di destinazione, occorre concentrarsi maggiormente sul miglioramento della visibilità online della propria attività, attraverso motori di ricerca come Google.
Secondo un rapporto del 2018 di HubSpot, almeno il 61% dei marketer afferma che “migliorare la SEO e la crescente presenza organica” è una priorità assoluta nelle loro campagne pubblicitarie.
Per questo, è fondamentale che le aziende siano in grado di ottenere risultati migliori utilizzando le giuste strategie marketing.
Notando l’impatto che fornisce, è sicuro dire che la SEO può essere un potente canale per aumentare le entrate e l’espansione del business. Allo stesso tempo, come gli altri canali di marketing digitale, anche la SEO ha la sua gamma di problemi da affrontare.
Inoltre se si vuole superare la concorrenza, è fondamentale identificare e risolvere problemi SEO al vostro sito web il prima possibile. Pertanto usando gli approcci corretti, è possibile evitare che problemi SEO danneggino i vostri sforzi online.
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Diamo un’occhiata ad alcuni problemi SEO
e ai metodi pratici che si possono usare per risolverli.
1. 404 error
Può capitare che un visitatore del sito clicchi su un collegamento obsoleto e venga reindirizzato a una pagina con il numero 404. In effetti, le pagine 404 error sono una rovina per i marchi che vogliono costruire una forte presenza online.
Questi errori possono aumentare significativamente la frequenza di rimbalzo, di conseguenza, diminuire il posizionamento nella ricerca organica su Google. Fortunatamente, proprio come il comune raffreddore, un error 404 può essere curato facilmente.
La prima cosa da fare è elencare tutti i link interrotti nel sito testando le pagine nel menu di navigazione. Una volta identificate le destinazioni interessate, è ora possibile aggiornare questi collegamenti interrotti.
Al fine di ottenere risultati migliori, è possibile eseguire personalmente una verifica approfondita del sito o risparmiare tempo assumendo un consulente SEO. Infatti il consulente SEO sarà in grado di localizzare i collegamenti mal funzionanti, e identificare altri problemi relativi all’indicizzazione sui motori di ricerca.
Il trucco più semplice in questo caso è modificare gli URL dei link interessati in modo che possano indirizzare gli utenti a una pagina di destinazione pertinente. In alternativa, chi utilizza WordPress con Yoast come plugin, può aggiornare i link automaticamente tramite reindirizzamenti 301.
2. Immagini con tag alt e tag title mancanti
Al giorno d’oggi, si raccomanda alle imprese d’includere immagini tra i contenuti del blog o sito web. Alcuni, tuttavia, caricano semplicemente un’immagine senza tener conto dei tag alt e tag title.
Le immagini offrono maggiore valore alle aziende che vogliono educare e influenzare il loro pubblico. La mancanza di attributi alt come meta-tag e titoli può diminuire il valore dei contenuti nelle pagine web.
Infatti, gli attributi alt forniscono un contesto ai contenuti. Inoltre, gli attributi alt possono anche offrire ai prodotti e servizi una visibilità ancora maggiore sui risultati di ricerca in Google Immagini.
Inserire i tag all’immagine è facile. Infatti se si utilizza WordPress, sfogliando la galleria immagini contenute sul sito è possibile inserire manualmente i dati su ogni immagine. Assicurandosi sempre di utilizzare il titolo dell’articolo o pagina corrispondente a quello dell’immagine.
Può essere un processo che richiede tempo, ma ne vale la pena!
Questo permetterà alle immagini sul sito di comparire nella ricerca organica di Google immagini, aumentando la visibilità online del sito web.
3. Contenuti non ottimizzati e contenuti di qualità
Nel corso degli anni, Google ha aggiornato i suoi algoritmi per fornire ai visitatori provenienti dalla ricerca organica un’esperienza migliore.
Il valore che gli utenti danno a un sito web è importante e Google si assicura che i venditori con una presenza considerevole online possano aiutare il pubblico a trovare ciò che stanno cercando.
Per questo motivo, Google è diventato molto più rigoroso, richiedendo alle aziende di concentrarsi maggiormente sulla creazione dei contenuti di qualità per il proprio pubblico. Infatti Google penalizza chiunque compia un’azione di “copia e incolla” riguardo a qualcosa di già presente online.
Nel caso i vostri sforzi nella SEO non stanno portando dei risultati in termini di generazione di traffico organico più elevato. Allora c’è qualcosa nel contenuto che a Google non piace.
L’esecuzione di un controllo completo del contenuto può aiutarti a identificare i problemi del sito web che stanno facendo perdere posizionamento al vostro sito.
Inseguito aver verificato la qualità dei contenuti, bisogna solo assicurarsi che ogni pagina web sia:
- composta da minimo 300 parole;
- ottimizzata con delle immagini, degli attributi alt e title appropriati;
- applicato un uso corretto dei tag H1 e H2;
- contenga a link pertinenti, in uscita e in entrata;
- leggibile e utilizzi le giuste parole chiave che le persone stanno cercando.
Una buona regola è quella di considerare il target del pubblico che si vuole conquistare e assicurarsi che ciò che leggono sul tuo sito web possa aiutarli a decidere se acquistare un servizio o un prodotto dalla vostra attività.